Il presidente dell’Enel, Paolo Scaroni, ha lanciato un forte allarme riguardo allo sviluppo delle energie rinnovabili, sottolineando la necessità di un significativo aumento degli investimenti per affrontare la sfida climatica. Parlando a Roma alla conferenza degli ambasciatori dell’Ordine di Malta il 25 gennaio, Scaroni ha evidenziato che nonostante il vento e il sole siano abbondanti, e nonostante le tecnologie per sfruttarli siano sempre più efficienti, le fonti eoliche e solari coprono solamente il 3% dei consumi energetici globali. Questo è accompagnato da un preoccupante aumento nell’uso di carbone, gas e petrolio nel 2023.
Scaroni ha sottolineato che, nonostante il mondo abbia già investito 4.000 miliardi di dollari nelle rinnovabili, sarà necessario triplicare tali investimenti per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030. Nonostante la sfida sia enorme, Scaroni ha espresso fiducia nella possibilità di raggiungere tali obiettivi, sottolineando che le energie rinnovabili sono economicamente competitive rispetto agli idrocarburi e che esistono le tecnologie e le risorse necessarie per farlo.
Tuttavia, ha enfatizzato la mancanza di un senso di urgenza diffuso nel promuovere questo cambiamento, sottolineando la necessità di un’immediata azione da parte di tutti gli attori coinvolti per affrontare efficacemente la crisi climatica.
In Italia, l’energia solare ed eolica ha prodotto una quantità record di energia lo scorso anno. I parchi eolici hanno generato un record di 23,4 Terawattora (TWh) di energia, mentre i pannelli solari hanno superato il loro precedente totale raggiungendo i 30,6 TWh. Questo ha portato tutte le fonti rinnovabili, compresa l’energia idroelettrica, a soddisfare quasi il 37% della domanda di elettricità del Paese, rispetto al 31% del 2022.
Chris Rosslowe, analista senior di dati sull’energia e sul clima presso il think tank Ember, commenta: “Questi dati dimostrano che il settore italiano delle rinnovabili si sta finalmente svegliando dal suo torpore”. Tuttavia, aggiunge che l’aumento della generazione rinnovabile sembra migliore di quanto non sia in realtà, a causa della ripresa della produzione idroelettrica dopo un 2022 caratterizzato dalla siccità.
Nonostante questo progresso, l’Italia è ancora lontana dal raggiungere l’obiettivo di transizione energetica del 70% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. Per farlo, il piano nazionale italiano per l’energia e il clima (NECP) indica che la produzione eolica e solare deve crescere del 17% all’anno, rispetto al 13% circa dello scorso anno.
Sebbene l’aumento della capacità rinnovabile installata nel 2023 sia stato significativo, con 5,8 gigawatt (GW) aggiuntivi rispetto all’anno precedente, ciò non è ancora sufficiente per raggiungere la crescita di circa 9 GW all’anno necessaria fino al 2030.
Rosslowe sottolinea che, nonostante l’incremento della generazione rinnovabile, persistono sfide a livello nazionale e locale, tra cui procedure di autorizzazione lunghe e complesse e la necessità di ulteriori investimenti in tecnologie di accumulo per gestire in modo sicuro la crescita delle rinnovabili.
In conclusione, nonostante i progressi nell’energia rinnovabile in Italia e l’ottimismo riguardo alla sua crescita, è chiaro che sono necessari sforzi concertati e investimenti significativi per affrontare efficacemente la crisi climatica e raggiungere gli obiettivi di transizione energetica stabiliti.